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Oggi costruire un capitale per integrare la pensione è sempre più importante e presto diventerà una necessità.

Il sistema previdenziale pubblico è contraddistinto da un forte squilibrio tra entrare ed uscite. La causa maggiore è l’invecchiamento della popolazione. Il sistema pensionistico obbligatorio ha l’obiettivo di offrire una tutela base. Questa tutela ormai non più sufficiente ad assicurare un tenore di vita simile a quando si lavora. Per questo è emersa la necessità di sviluppare forme pensionistiche complementari.

Uno studio effettuato a dicembre 2023, su un campione di popolazione tra i 25-64 anni, registra una consapevolezza diffusa del bisogno di individuare una soluzione per integrare la pensione pubblica. Tuttavia questa cognizione non trova riscontro nella pratica. Più della metà del campione non ha attivato alcuna soluzione di risparmio previdenziale. La causa? Un deficit di informazioni adeguate.

Conoscere per decidere: l’informazione, attiva l’azione previdenziale. E’ importante fornire informazioni operative e concrete riguardo.

I fondi pensione aperti si propongono innanzitutto di offrire una pensione integrativa.


Chi può aderire e come?

L’adesione si rivolge a soggetti lavoratori e non (soggetti fiscalmente a carico). E’ possibile contribuire sia destinando il TFR che contributi volontari. L’adesione ad un fondo pensione aperto va fatta fin da subito. In questo modo parte l’accumulazione degli anni utili per richiedere anticipazione o abbassare l’aliquota di tassazione, in sede di liquidazione.

Nei casi previsti dalla legge è quindi possibile chiedere anticipazioni e riscatti parziali/totali verso specifiche esigenze. Ad esempio per spese sanitarie, acquisto e ristrutturazione casa, cessazione del lavoro, invalidità permanente. Il vantaggio della flessibilità risulta essere interessante e fondamentale. La normativa, non solo assicura le stesse possibilità di anticipazione a tutte le forme di adesione complementare, ma tutela maggiormente rispetto alla conservazione del TFR in azienda.


Quali sono le modalità di riscatto o anticipazione?

Le Prestazioni del fondo pensione si possono richiedere in diverse formule, a seconda sia degli anni di partecipazione al fondo, sia in base all’età anagrafica che in base alle esigenze dell’aderente.

  • Come anticipazione o riscatto anticipato (spese sanitarie, acquisto prima casa, perdita del lavoro)
  • In rendita (a 5 anni, a 10 anni, reversibile..)
  • Fino al 50% come di capitale e la restante come rendita
  • In forma di capitale nei casi previsti dalla legge

Ho dei benefici fiscali?

Oltre al concetto di accantonamento con finalità integrativa per la pensione, esistono benefici fiscali dei quali si può usufruire nelle diverse fasi di adesione:

  • Fase di contribuzione. I contributi volontari sono deducibili dal reddito del contribuente fino ad un massimo annuale di € 5.164,57 euro. Un vantaggio quasi sconosciuto è quello di poter versare per i figli minorenni.
  • Fase di accumulazione. I rendimenti sui fondi pensione sono soggetti a imposta sostitutiva del 20% anziché del 26%.
  • Fase di erogazione. Le prestazioni pensionistiche, al netto di capital gain e contributi non dedotti, sono soggette a tassazione del 15%. La tassazione può arrivare al 9% in funzione degli anni di partecipazione al fondo.